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ECCO QUI TUTTO SULLA SINDROME DI LAVANDONIA

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La Sindrome di Lavandonia: Nintendo, gameboy e controllo mentale.
Categories:

* Videogames

di Domenico

Prima di leggere l’articolo, vi invito a tener presente che i fatti che andro’ a riportare sono comparsi anche sui giornali giapponesi e che non ho intenzione di muovere accuse contro nessuno. I fatti che leggerete sono impressionanti ma tratti da dichiarazioni e documentazioni presenti su internet (non conosco il giapponese quindi non potrei tradurre i giornali) : andateci con i piedi di piombo.

Quando una ditta produce videogiochi di qualita’, magari sfruttando un fenomeno commerciale partito da un manga o da uno show televisivo, si accaparra facilmente un immenso numero di clienti. Ma cosa succede se la ditta decide di sfruttare i clienti tra i 7 e i 16 anni per fare strani esperimenti?

In Giappone è da sempre molto diffuso l’hobby di raccogliere insetti per catalogarli e collezionarli. La Game Freak, produttrice di videogames per il sistema Gameboy della Nintendo, realizzo’ un videogioco in cui era possibile collezionare vari mostriciattoli, i Pokèmon, ovvero Pocket Monsters. Il giocatore poteva creare un suo alter ego virtuale e viaggiare in un universo parallelo (dove a 10 anni i ragazzini partono per diventare allenatori di pokèmon : il sogno della Gelmini!) alla ricerca di Pokèmon da catturare e addestrare, sfidando altri allenatori e diventando un “Maestro di Pokèmon”. Nacquero cosi’, in Giappone, i primi due giochi della serie pokèmon, per il Gameboy Color della Nintendo: pokemon Green (in Europa, Pokemon Blue) e Red. Purtroppo la prima versione di pokemon Rosso messa in commercio aveva caratteristiche che la rendevano pericolosa per la salute dell’utilizzatore.

Ora possiamo cominciare a parlare della cosiddetta Sindrome di Lavandonia.

Lavandonia è un livello presente nei giochi Pokemon Blu (verde in Giappone), Rosso, Giallo. Per la precisione, è una citta’ della regione di Kanto. Nella storia e nel videogioco, è molto diversa dalle altre citta’ : non è presente una palestra, ma vi è una struttura chiamata Torre Pokemon, dove sono conservati i resti dei pokemon defunti…sicuramente non è un posto molto allegro. Inoltre, la musica è decisamente diversa da quella delle altre citta’, sembra sacra ma triste allo stesso momento (personalmente mi faceva venire il mal di testa). Infine, vicino alla torre si trova un ragazzino che chiede “Credi ai fantasmi?”. In caso di risposta negativa, dice “Ahah gia’…i fantasmi non esistono… quella mano bianca sulla tua spalla non puo’ essere vera…”. Insomma, i programmatori hanno deciso di rendere Lavandonia una citta’ inquietante e ci sono riusciti. Ma inizialmente avevano prodotto qualcosa che andava ben oltre lo stimolo della paura, sfruttando fattori auditivi e visivi.

Fenomeno auditivo

Nella prima versione commercializzata di Pokemon Red, la canzone di sottofondo era diversa. Si trattava di un brano con il nome in codice “hidoi”, corrispondente di “ひどい” che significa “Crudele,Terrificante”. Il direttore, Satoshi Tajiri, affermo’ che la canzone era stata inserita solamente per infastidire i giocatori, affinchè suggerissero agli amici di comprare Pokemon Green (poichè secondo le statistiche, il rosso essendo piu’ vivace avrebbe attratto di piu’ i bambini). Tajiri affermo’ anche di odiare il rosso : secondo un suo amico e compagno di classe alle elementari, egli era solito portare sempre con se un piccolo rospo. Un giorno, i due amici furono aggrediti da alcuni bulli che uccisero il rospo. Tajiri si sporco’ le mani toccandolo e, secondo l’amico, da quel giorno comincio’ a odiare il colore rosso.

Diverse le affermazioni dello sviluppatore Uchitada Seki. Secondo lui la canzone era stata inserita per intimorire il giocatore, per rendere il livello piu’ inquietante.

In realta’ sembra che si trattasse di un esperimento sui beats bineurali : suoni e frequenze particolari possono indurre effetti diversi sugli ascoltatori. Personalmente, ho ascoltato la canzone senza cuffie e ho provato fastidio, vertigini e una lieve compressione ai timpani (come quando si viaggia in treno e si entra/esce da una galleria).

La canzone incriminata (è sconsigliabile ascoltarla con le cuffie, anche se sembra che non abbia effetti a parte emicrania e fastidio nelle persone con piu’ di 14 anni)

Sono inoltre presenti sulla rete alcuni video, in cui la musica del livello viene convertita in un’immagine. La maggior parte del brano non produce effetti particolari ma, ad un certo punto, si ottiene un’immagine che mostra il fantasma presente anche nelle versioni normali del gioco e alcuni Unown (pokemon di seconda generazione che non sarebbero comparsi prima di alcuni anni) disposti in modo da formare la scritta “Leave now”. E’ difficile capire se si tratti di un falso o se sia una vera Easter Egg, ma molti video sembrano abbastanza veritieri.

Il video della “trascrizione” della canzone

Fenomeni visivi

Altri elementi particolari, poi rimossi, erano alcune immagini che si potevano trovare combattendo all’interno della torre pokemon. In particolare, si parla di “White Hand Sprite“, “Ghost Animation“ e “Buried Alive Sprite“.

La “White Hand” era un nemico rappresentato come una mano in stato di decomposizione, costituita da ossa con le carni su alcune parti e alcuni tendini che penzolavano. Aveva due attacchi : “Pugno” e “Brutalita’”. I frames dell’attacco pugno rappresentano la mano che si chiude e oscilla in avanti. L’attacco brutalita’ ha alcuni frames mancanti. Sembra che vedere le animazioni possa generare effetti collaterali, mentre guardare i vari frames separatamente non ha effetti.

La “Ghost Animation” era un’animazione presente in vari settori della torre, con la quale non era possibile interagire. Si pensava quindi che fosse uno sfondo. Eppure, tra i vari frames compaiono volti urlanti, uno scheletro ammantato di nero (probabilmente il “Tristo Mietitore“) e alcuni cadaveri. Tutto questo avrebbe avuto, secondo il Dr.Jackson Turner, lo scopo di spaventare il giocatore facendogli credere che la paura fosse dovuta a Lavandonia.

Il “Buried Alive” era invece un boss di fine livello, che si poteva incontrare in cima alla torre. Una volta arrivato, Buried Alive avrebbe parlato al giocatore, in una conversazione inquietante.

“Sei qui finalmente…”

“Sono in trappola”

“E mi sento solo…”

“Molto, molto solo…”

“Vuoi venire con me?”

Dopodichè sarebbe cominciata la battaglia. Lo sprite che rappresenta Buried Alive è un cadavere che tenta di uscire dal terreno. I suoi pokèmon sono 2 White Hands, un Gengar e un Muk. Nel caso di vittoria del giocatore, non era previsto un copione, quindi la battaglia si sarebbe conclusa senza ulteriori eventi.

Pero’…un programmatore sconosciuto aveva scritto un finale preciso in caso di sconfitta del giocatore. Buried Alive avrebbe detto “Finalmente, carne fresca!” e altre battute incomprensibili. Dopodichè il giocatore sarebbe stato trascinato sotto terra. Il gioco sarebbe finito con Game Over e sullo sfondo il Buried Alive che divorava il giocatore. In seguito la cartuccia avrebbe dovuto, secondo il codice, scaricare l’immagine sulla memoria interna del gameboy, sovrascrivendo la normale immagine di inizio e aggiungendo il suono “Staticmesh.waw”. Non si conosce lo scopo di questo fenomeno.

Tutti questi elementi provocarono in numerosi bambini strani effetti, raccolti sotto la denominazione di “Sindrome di Lavandonia”. Nella primavera del 1996, la Game Freak scrisse una relazione, contenente date, referti e nomi di bambini che avevano manifestato diversi problemi di salute dopo aver affrontato il livello di Lavandonia.

12 Aprile 1996 (11): Apnea ostruttiva nel sonno, emicrania, otorragia, tinnito.
23 Maggio 1996 (12): Generale irritabilità, insonnia, dipendenza dal gioco, sanguinamenti dal naso. Attacchi violenti prima contro gli altri e poi contro se stesso.
27 Aprile 1996 (11): Forti mal di testa, irritabilità. Prescritti antidolorifici misti.
4 Marzo 1996 (7): Emicrania, apatia, poca reattività. Sviluppo di sordità, è scomparso. Il suo corpo verrà poi ritrovato il 20 Aprile dello stesso anno ai margini di una strada.

In generale, i sintomi erano mal di testa, emicranie, emorragie da occhi e orecchie, sbalzi d’umore, dipendenza dal gioco, isolamento, apatia, violenza e nel 67% dei casi, tendenze al suicidio. In particolare cio’ si verificava piu’ spesso nei bambini che usavano cuffie.

Fattore 731

Nel percorso 7, tra Azzurropoli e Lavandonia, è presente un’area con erba alta (dove è possibile trovare i pokemon) in cui vi è un settore preciso dove vi è il 100% di probabilita’ di trovare il “pokemon 731“. Il pokemon non ha un nome e viene identificato solo per il numero 731 ad esso assegnato. Il pokemon è rappresentato con lo stesso sprite del fantasma di Lavandonia, ma compaiono alcuni frames che riportano immagini strane : cadaveri, medici e un edificio, oltre a una bandiera col sol levante e 2 lettere che significano “l’imperatore”. Quando si incontra il pokemon, la musica di sottofondo della battaglia è quella di Lavandonia, accelerata di 3 volte. Se il pokemon viene catturato, il gioco si blocca e al riavvio si riproduce il tono accelerato di 10 volte della formazione delle bolle.

Il video dell’incontro con il pokemon





Una delle immagini che compongono lo sprite di 731.





Un’altro frame dello sprite di 731 : sembrerebbe l’entrata a un laboratorio dell’unita’ militare 731.





In questo frame compare la bandiera dell’Impero Giapponese con due Kanji che significano
“L’Imperatore”






Un laboratorio con scienziati in camice (unita’ 731?)











Shiro Ishii, capo dell’unita’ 731











Una struttura che non riesco a identificare





Non si conosce lo scopo dell’inserimento di questo pokemon nel gioco, ma un blogger è riuscito a intervistare la signora Harue, moglie di Shin Nakamura, programmatore della Game Freak. Le informazioni ricevute sono alquanto impressionanti. Dopo il rilascio della prima versione del gioco, il marito della signora Harue si impicco’ ad un albero lasciando una lettera. In essa, sosteneva che il loro figlio, Ken, era stato investito lungo la strada che portava a casa. Era nudo e aveva costole incrinate, bava alla bocca e una forte epistassi dovuta ad un’emorragia cerebrale. Cosa piu’ inquietante, aveva inciso sul petto i due Kanji che significavano “L’imperatore” (quelli dello sprite del pokemon 731). Il signor Nakamura aveva fatto usare le cuffie al figlio, che nella notte si era svegliato e, probabilmente per via degli effetti della musica di Lavandonia e del pokemon 731 si era inciso i simboli sul corpo con un coltello da cucina e aveva attaccato i passeggeri di un’auto vicina.

La polizia non credette alla storia, nonostante ci fosse effettivamente un coltello insanguinato sul letto.

La signora Harue ha fornito anche una parte del testo della lettera lasciatale dal signor Nakamura.

“Caro Satou,
(testo omesso) … stasera è la vigilia di una nuova era per il Giappone, e di un nuovo impero, di cui sono responsabile. Non posso, tuttavia, soffermarmi a vedere la mia creazione dispiegarsi nei prossimi mesi, poichè le visioni del lavoro di mio padre mi perseguitano … (breve paragrafo omesso) … Il nostro caro Ken sarà il primo martire per l’impero, seguito da molti altri bambini che mostreranno come la nostra società crollerà vergognosamente, sradicata dalla propria gioventù. Una fenice sorgerà dalle ceneri, il secondo Grande Impero Giapponese … (il resto della lettera è stato omesso)”.

Il lavoro del padre? Cosa c’entra tutto questo con il pokemon 731?

Alcuni siti inglesi riportano la risposta a questa domanda.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’esercito giapponese aveva un’unita’ di ricerca di armi biologiche e chimiche, detta “Unita’ 731″, composta di 8 divisioni.
Divisione 1: Effettuava ricerche su peste, colera, antrace, tifo, tubercolosi. Per studiare la vita dei soggetti affetti da queste malattie, vi era una prigione adatta a contenere quattrocento persone.
Divisione 2: Ricercava strumenti utilizzabili per diffondere germi e batteri, con fini bellici.
Divisione 3: Studiava coperture contenenti agenti biologici.
Divisione 4: Produceva altri armamenti biologici.
Divisione 5: Addestrava i componenti
Divisioni 6-8: Si occupavano di equipaggi, medici e amministrazioni.

Nella divisione 4 lavorava Hoshu Nakamura, padre di Shin. La signora Harue lo ha descritto come un uomo rimasto fermo alla mentalita’ del secolo precedente. Era il “Direttore della sperimentazione relativa all’ingegneria acustica”.
Questa puo’ essere solo una coincidenza, ma una delle immagini che compongono lo sprite del pokemon 731 rappresenta proprio l’ingresso della struttura.

Viene allora cosi’ in mente una domanda : “E se fosse tutto stato fatto per creare una generazione di “bambini patriottici e soldati”? Immagini strane, subliminali, beats bineurali… tutto per dare vita a un nuovo esercito pronto ad un’eventuale guerra. Sarebbe veramente spaventoso…



In seguito, allego alcuni dati sull’unita’ 731 tratti da Wikipedia.

UNITA’ 731
Unità 731 è il nome di un’unità dell’esercito giapponese, che fu attiva dal 1936 al 1945 in Manciuria (Cina nordorientale), principalmente nel campo di Ping Fang situato nel nord-est della città cinese di Harbin, parte del governo fantoccio di Manchukuo.
Agli ordini del generale Ishii Shiro (esperto batteriologo, ideatore, organizzatore e capo indiscusso dell’Unità 731), l’unità (ufficialmente destinata alla purificazione dell’acqua) fu incaricata di studiare e testare armi chimiche e biologiche, violando il protocollo di Ginevra che il Giappone aveva firmato nel 1925[1], ma ratificato solo nel 1970 [2], anno in cui tali armi furono messe al bando.
Fra il 1942 e il 1945 migliaia di prigionieri soprattutto cinesi (donne e bambini inclusi), ma anche mongoli, coreani, russi e alcuni inglesi e americani catturati, furono usati come cavie in diversi esperimenti particolarmente crudeli.
La finalità di queste pratiche agghiaccianti era duplice: sperimentare armi batteriologiche da usare contro il nemico e sperimentare nuove tecniche terapeutiche sui prigionieri sottoposti a contagio per poter più efficacemente guarire i soldati giapponesi malati o feriti.
L’Unità fu responsabile di alcuni dei più gravi crimini di guerra commessi dai militari giapponesi.
Pochissimi membri dell’Unità, dopo la guerra, pagarono le loro colpe: una decina furono processati nel 1949 da un tribunale sovietico. Gli Stati Uniti, il cui programma di ricerca su armi chimiche e batteriologiche era cominciato solo nel 1943, recuperarono il tempo perduto proteggendo ed ingaggiando molti membri dell’unità. Gli altri tornarono alla vita civile, spesso mettendo a frutto la professionalità ottenuta collaborando o con aziende farmaceutiche o con altre nazioni.

Caratteristiche e finalità della unità
Quello dell’Unità 731 fu un programma segreto di ricerca e sviluppo di armi biologiche dell’esercito imperiale giapponese, che portò ad esperimenti letali su esseri umani durante la seconda guerra sino-giapponese (1937-1945) e la Seconda guerra mondiale (1939-1945). Ufficialmente conosciuto dall’esercito Imperiale giapponese, come il Laboratorio di Ricerca e Prevenzione delle Epidemie del Ministero Político Kempeitai fu inizialmente instaurata come una sezione politica ed ideologica della polizia militare Kempeitai. Lo squadrone, camuffato come un modulo di purificazione dell’acqua, operò tramite la propaganda politica giapponese e come un emblema ideologico del ramo politico dell’esercito chiamato Kodoha (Partito Bellico).
Tale squadrone fu inoltre in contatto con la polizia militare di Manchukuo, il servizio di intellighenzia Manchù, la polizia ordinaria Manchù, il Comitato Manchù, il partito nazionalista regionale Manchù, ed il distaccamento del servizio segreto giapponese in Manciuria. Circa 10000 persone, tanto civili quanto militari, di origine cinese, coreana, mongola, russa, furono oggetto della sperimentazione diretta dall’unità 731.[3] Alcuni prigionieri di guerra staunitensi ed europei morirono egualmente per mano dello squadrone 731.[4] Secondo la maggior parte degli studiosi, il numero di cavie che furono coinvolte si aggira tra le 3.000 e le 12.000 unità, ma altri fra cui Sheldon Harris, docente di Storia presso la California State University autore del testo di riferimento sull’argomento, sostengono che il numero di vittime (infettati) si possa spingere fino alle 200.000 unità. [5]
L’unità 731 fu uno dei molti distaccamenti della ricerca giapponese sugli agenti biologici per la guerra. Altre unità tattiche ed amministrative furono:
unità 516 a Qiqihar
unità 543 a Hailar
unità 773 a Songo
unità 100 a Changchun
unità 1644 a Nanjing
unità 1855 a Pechino
unità 8604 a Canton
unità 200 in Manciuria
unità 9420 a Singapore.
Molti tra gli scienziati implicati nell’Unità 731, continuarono la loro carriera in politica, istruzione, attività economiche e medicina. Alcuni furono arrestati dalle forze sovietiche e processati durante il processo per i crimini di guerra di Chabarovsk; ad altri che si arresero agli statunitensi, fu accordata l’amnistia in cambio di accedere alle informazioni raccolte da essi.[6]
A causa della loro brutalità, le azioni dell’unità 731 furono denunciate all’ONU come crimini di guerra.

Creazione dell’unità
Nel 1932, il generale Shiro Ishii fu posto al comando del Laboratorio di sperimentazione dell’esercito per la prevenzione epidemica. Lui ed i suoi uomini, costruirono il campo dei prigionieri Zhong Ma (il cui edificio principale era conosciuto localmente come la Fortezza Zhongma), una prigione sperimentale ubicata nel villaggio di Bei-inho, a 100 chilometri al sud di Harbin, sulla South Manchurian Railway. Ishii organizzò un gruppo segreto di ricerca, il cosiddetto “Unidad Togo”, per il coordinamento degli studi chimici e biologici. Nel 1935, una fuga di colpevoli e più tardi, una esplosione per presunto attacco, obbligò Ishii a sospendere le operazioni della Fortezza Zhongma. Successivamente Ishii si trasferì a Pingfang, a circa 24 chilometri a sud di Harbin, per installare un nuovo complesso, molto più grande.[7]
Fu successivamente scissa nella “Unità Ishii” e la “Unità Wakamatsu”, con un comando centrale presso Hsinking. Dall’Agosto 1940, tutte queste unità venivano chiamate collettivamente come il “Ministero della prevenzione epidemica e purificazione dell’acqua dell’esercito Guandong” o “Unità 731″ come soprannome.[8] Essi ebbero il sostegno del Corpo imperiale della Gioventù, la Università della ricerca giapponese, e del Kempeitai. Alcune fonti lo collegano al zaibatsu Mitsui, monopolio della coltivazione del papavero presso Manciukuo (per la produzione di eroina).

Attività
Un progetto speciale con il nome chiave di “Maruta”, utilizzò esseri umani per effettuare esperimenti. I soggetti furono raccolti all’interno della popolazione locale e, in alcuni casi, chiamati eufemisticamente come “pezzi di legno” (maruta, 丸太).[9]. Questo termine, originato da una “cinica battuta” da parte del personale, era dovuto al fatto che le informazioni ufficiali riguardanti lo stabilimento offerta alle autorità locali, fu che si trattava di una segheria. Tra i soggetti sottoposti ad esperimenti si incontrarono bambini, anziani e donne gravide. Molti esperimenti e dissezioni furono realizzate senza l’uso di anestetici, perché si credeva che potessero influire sui risultati o perché considerati non necessari, in quanto i soggetti erano legati.
I prigionieri di guerra furono sottoposti a vivisezione senza anestesia .
La vivisezione fu realizzata su prigionieri infettati da diverse malattie. Gli scienziati effettuarono interventi chirurgici nei prigionieri, eliminando organi per studiare gli effetti delle malattie sul corpo umano.
Furono effettuate mentre i pazienti erano vivi, in quanto si riteneva che il processo di decomposizione avrebbe alterato i risultati.
Tra le persone infettate e sottoposte a vivisezione si trovavano uomini, donne, bambini, lattanti.
Le vivisezioni furono anche effettuate su donne gravide, rese tali spesso dagli stessi medici.
Furono svolti esperimenti sul congelamento con successiva amputazione o successivo scongelamento per analizzare gli effetti della gangrena risultanti senza trattamento.
Furono svolti esperimenti di escissione dello stomaco, fegato, polmoni od altri organi.
Si usarono bersagli umani per provare granate poste a varia distanza ed in posizioni differenti.
Furono testati lanciafiamme su umani.
Alcune persone furono legate a dei pali ed utilizzate come bersagli per provare bombe batteriologiche, chimiche ed esplosive.
I prigionieri furono infettati con sieri contaminati con agenti patogeni, per studiare i loro effetti.
Per valutare la ripercussione delle malattie veneree in assenza di trattamento, i prigionieri uomini e donne furono deliberatamente infettati con sifilide e gonorrea e successivamente studiati
I detenuti furono infettati con pulci al fine di valutare la fattibilità di una guerra batteriologica.
Parassiti, vestiti infetti, ed alimenti contaminati furono gettati su vari obiettivi. Le risultanti epidemie di colera, antrace e peste bubbonica furono responsabili di aver ucciso almeno 400.000 cinesi.
L’unità 731 e le sue unità affiliate (unità 1644, unità 100….) superarono la fase di prova delle armi biologiche e portarono a termine attacchi biologici contro la popolazione cinese (tanto civili, quanto soldati) durante la seconda guerra mondiale.
Pulci infettate con la peste furono allevate nelle installazione dell’unità 731 e nell’unità 1644, e disseminate con aerei sopra ad alcune località abitate da cinesi, come la città costiera di Ningbo nel 1940 e la città di Changde nel 1941. Tutto ciò produsse l’epidemia di peste bubbonica che uccise migliaia di civili cinesi.
Venne studiata la tularemia su civili cinesi.
Alcuni prigionieri furono appesi a testa in giù, per osservare quanto tempo impiegavano a morire per asfissia.
Ad alcuni prigionieri fu iniettata urina di cavallo nei reni.
Ad altri furono interrotti l’accesso all’acqua e l’alimentazione per verificare il tempo che intercorreva per morire.
Altri prigionieri furono posti in camere ove si creava il vuoto, fino alla morte.
Alcuni esperimenti furono realizzati per definire la relazione tra temperatura, ustioni da freddo e sopravvivenza umana.
Alcuni prigionieri furono posti dentro una centrifuga, fino all’exitus.
Ad altri fu iniettato sangue umano, studiando gli effetti di questa azione.
Alcuni prigionieri furono irradiati con dosi letali di Raggi X.
Furono provate, su soggetti umani, varie armi chimiche all’interno di camere a gas.
Furono iniettate bolle d’aria nel flusso sanguigno di prigionieri per simulare embolie.
Fu iniettata acqua marina in altri prigionieri per testare se si poteva usare come sostituto della soluzione salina.

Guerra biologica
Gli scienziati giapponesi effettuarono prove su prigionieri, utilizzando gli agenti della peste bubbonica, il colera il vaiolo il botulismo ed altre infermità.
Questi esperimenti portarono allo sviluppo della bomba bacillare defoliante e della bomba di parassiti, usata per spargere la peste bubbonica. Alcune di queste bombe furono progettate con un corpo di ceramica, un’idea proposta da Ishii Shiro nel 1938. Queste bombe diedero la possibilità ai soldati giapponesi di lanciare attacchi biologici, contaminando le coltivazioni, serbatoi, sorgenti ed altre aree con antrace, pulci infettate con peste, Febbre tifoidea, dissenteria, colera, ed altri agenti patogeni mortali.
Oltre a quanto sopra riportato, alimenti e vestiti contaminati furono fatti cadere da aerei in aree della Cina non occupate da forze militari giapponesi.

Membri dell’ Unità, Divisioni, Installazioni
Tenente Generale Shiro Ishii
Tenente Colonnello Ryoichi Naito
Dr. Masaji Kitano
Yoshio Shinozuka
Yasuji Kaneko

L’unità 731 era scomposta in otto divisioni:
Divisione 1: Ricerca sulla peste bubbonica, colera, antracosi, febbre tifoide, tubercolosi, attraverso l’utilizzo di soggetti umani.
Divisione 2: Ricerca per la Guerra Biologica da usarsi sul campo, in particolare la produzione di strumenti per disperdere mezzi e parassiti.
Divisione 3: Produzione di munizioni contenenti materiale biologico
Divisione 4: Produzione di altri agenti.
Divisione 5: Training del personale.
Divisioni 6–8: unità logistiche mediche ed amministrative.

Una delle costruzioni aperte ai turisti.
La base dell’Unità 731 occupava sei chilometri quadrati e consisteva di più di 150 edifici. Le installazioni furono molto ben progettate, in modo da essere difficili da distruggere. Alcuni edifici satelliti dell’Unità 731 esistono ancora adesso e sono aperti al pubblico.
Il complesso conteneva al suo interno vari fabbricati. In alcuni si trovarono fino a 4500 contenitori che erano utilizzati per congelare le pulci, sei caldaie giganti per produrre sostanze chimiche, fino a 1800 contenitori per produrre agenti biologici. Approssimativamente 30 kg di bacillo della peste bubbonica si potevano produrre in alcuni giorni. Tonnellate di queste armi biologiche (ed alcune chimiche) furono immagazzinati in vari luoghi del nord est della Cina durante il periodo della guerra.
L’intento giapponese di distruggere l’evidenza dello stabilimento dopo lo scioglimento dell’Unità 731 fallì, e le prove riemersero gradualmente. Ad esempio nell’agosto 2003, furono ospedalizzate 29 persone, dopo che un gruppo di costruttori di Heilongjiang dissotterrò un proiettile chimico che era stato interrato profondamente nel suolo per più di 50 anni.

Sito per esperimenti Anta.
Era una zona di prova all’aria aperta, situata a circa 120 chilometri dall’installazione di Pingfang.

Centro delle operazioni Hsinking (Changchung)
Il comando centrale della “Unità Wakamatsu” (unità 100) era sotto i comando del veterinario Yujiro Wakamatsu. Questa installazione si dedicò allo studio delle vaccinazioni per proteggere gli animali giapponesi e, specialmente, dalla guerra biologica selettiva. Le malattie furono provate contro cavalli sovietici o cinesi o di altri prigionieri. Prima di questa prova la unità 100 diresse una fabbrica per produrre i patogeni richiesti da altre unità. Furono gestite anche le prove di sabotaggio, dall’avvelenamento alla distruzione chimica dei raccolti.
Centro di operazioni Pechino
Questo era il comando della Unità 1855: esisteva anche un ramo sperimentale ubicato in Chinan, Hebei. La peste bubbonica ed altre malattie furono studiate intensamente in queste installazioni.
Centro di operazioni Nanchino
Questo fu il comando della “unità Tama” (squadrone Ei-1644). Questa sezione condusse progetti ed operazioni comuni con l’unità 731
Centro di operazioni Canton
Il quartier generale della “unità Nami” (squadrone 8604). Questa installazione guidò la sperimentazione sulla privazione di alimenti ed acqua su soggetti umani, così come la trasmissione idrica del tifo. Inoltre questa installazione servì come il principale fornitore di ratti, perché le unità mediche le somministrassero i vettori della peste bubbonica per i loro esperimenti.
Centro di operazioni Singapore
Formato nel 1942 da Naito Ryoichi, l’unità 9420 ebbe approssimativamente 1000 lavoratori con base presso l’ Università Medica Raffles. L’unità era comandata dal generale di divisione Kitagawa Masataka e sostenuto dal comandante della sezione meridionale dell’esercito giapponese.
Centro di operazioni Hiroshima
Una fabbrica segreta in Hiroshima produceva le armi chimiche per le unità militari e mediche giapponesi. Cominciando con la produzione di iprite nel 1928, la fabbrica continuò con la elaborazione di armi chimiche come il fosgene, la lewisite, ed il cianogeno. Durante gli anni trenta, come peggiorò la guerra in Cina, nella fabbrica situata sull’isola sono state rimosse la maggior parte delle carte per rafforzare la riservatezza e la sicurezza.
Centro di intervento Manciuria (Unità 200)
Questa unità fu associata direttamente all’Unità 731 e lavorò principalmente nella ricerca della peste.
Centro di intervento Manciuria (Unità 571)
Questa unità, con sede sconosciuta, fu un’altra unità che lavorò direttamente ed estesamente con l’unità 731.
Brigate speciali ambulanti
Si trattavano di unità speciali, guidate dal fratello maggiore di Shiro Ishii e frequentato solo da parte del personale della casa comune di Ishii. Operarono separatamente dalla organizzazione medica regolare organizzazioni come ricercatori e risolutori di problemi.
Unità per operazioni speciali
Trattasi di unità con assegnazione speciale e sconosciuta, in Manciuria e nel continente asiatico. Si è insinuato che la sperimentazione nucleare fu diretta in Manciuria da questa divisione fino alla fine della guerra.

Dissoluzione al finire della Seconda guerra mondiale
Le operazioni e gli esperimenti continuarono fino alla fine della guerra. Shiro Ishii era intenzionato a utilizzare le armi biologiche nel conflitto del Pacifico fin dal maggio del 1944, ma i suoi tentativi fallirono per la pochezza dei piani e per l’intervento alleato. Con l’invasione russa di Manchukuo e Mengjiang nell’agosto 1945, l’unità dovette abbandonare il suo lavoro in fretta. I membri della sua famiglia fuggirono attraverso la Manciuria e la Cina per rifugiarsi in Giappone. Ishii ordinò ad ogni persona del gruppo di “tenere il segreto fino alla morte” minacciando di cercarli se avessero fallito ed impedendo a chiunque un’attività pubblica in Giappone. Boccette con cianuro di potassio furono distribuite da usare nel caso in cui qualche componente venisse catturato.
I responsabili di fiducia delle truppe giapponesi di Ishii, nei giorni finali della guerra, bombardarono le installazioni, per distruggere le prove delle attività, ma la maggior parte erano così ben costruite che rimasero fondamentalmente indenni.
Dopo che il Giappone si arrese agli alleati nel 1945, Douglas MacArthur divenne comandante supremo delle forze alleate, sovrintendendo alla ricostruzione del Giappone durante l’occupazione Alleata.
Alla fine della guerra egli concesse segretamente l’immunità ai medici della unità 731, in cambio della concessione agli USA dei dati degli esperimenti sulla guerra batteriologica.
Gli Stati Uniti credettero che i dati degli esperimenti avessero valore, in quanto non avevano mai osato fare simili esperimenti per ragioni morali e politiche. Come conseguenza non processarono o condannarono mai pubblicamente tali esperimenti umani, tuttavia gli Stati Uniti neanche desideravano che altre nazioni, come l’Unione Sovietica, acquisissero dati su armi biologiche, per non parlare dell’interesse militare di tale ricerca.
Il tribunale Penale Militare per i crimini di guerra di Tokyo, aveva appreso soltanto attraverso un riferimento agli esperimenti giapponesi con “sieri infetti” su civili cinesi. Questo accadeva nell’agosto del 1946 e fu denunciato da David Sutton, aiutante del pubblico ministero cinese.
Il consigliere giapponese della difesa Michael Levin, argomentò che l’accusa era vaga e senza dati, e fu quindi annullata dal presidente del tribunale William Webb, per carenza di prove. La questione non fu ulteriormente analizzata da Sutton, che era probabilmente a conoscenza delle attività dello squadrone dell’unità 731. Si ritiene che il suo riferimento a questo processo possa essere stato accidentale.
Sebbene “silenziato” pubblicamente, nell’incidente del processo di Tokyo, l’Unione sovietica diede seguito al caso e processò 12 leader e scienziati dell’unita 731 e delle sue unità affiliate: l’unità 1644, a Nanchino, l’unità 100 a Changchun nel processo per i crimini di guerra di Chabarovsk. Tra i criminali di guerra vi fu Otozo Yamada, il comandante in capo della Kwantung Army che occupò la Manciuria.
Molti prigionieri di guerra sovietici, catturati dal Giappone e molti civili russi, incluse mogli e bambini, furono assassinati con esperimenti chimici e biologici dell’unità 731, insieme a cinesi, coreani, mongoli e prigionieri di altre nazionalità.[19] Il processo a questi accusati giapponesi avvenne a Chabarovsk nel dicembre 1949. Una trascrizione parziale ma approfondita dei procedimenti di giudizio fu pubblicata in diverse lingue l’anno seguente da un’agenzia periodica moscovita in lingua straniera, inclusa una in inglese Materials on the Trial of Former Servicemen of the Japanese Army Charged with Manufacturing and Employing Bacteriological Weapons (Foreign Languages Publishing House, Mosca 1950)(in lingua francese: Documents relatifs au procès des anciens Militaires de l’Armée Japonaise accusés d’avoir préparé et employé l’Arme Bactériologique / in lingua giapponese: 細菌戦用兵器ノ準備及ビ使用ノ廉デ起訴サレタ元日本軍軍人ノ事件ニ関スル公判書類 / in lingua cinese: 前日本陸軍軍人因準備和使用細菌武器被控案審判材料).
Questo libro rimane una risorsa ineguagliabile per gli storici dell’organizzazione e l’attività della guerra batteriologica giapponese. Curiosamente nessuna delle edizioni in lingua straniera di questo libro segnalava il numero di tiratura, solamente l’edizione russa segnalò che furono pubblicate circa 50000 copie. Il procuratore capo a perseguire il processo di Chabarovsk fu Lev Smirnov, che fu uno dei primi procuratori sovietici presso il processo di Norimberga.
I medici ed i comandanti dell’Esercito imperiale giapponese che perpetrarono le atrocità dell’Unità 731 vennero condannati, dalla corte di Chabarovsk, da 2 a 25 anni di reclusione in campi di lavoro.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’Unione sovietica costruì armi all’antrace usando la documentazione catturata dall’Unità 731 in Manciuria.
Alcuni importanti medici dell’Unità 731 divennero parte dell’establishment medico del Giappone. Il dr. Masaji Kitano guidò la più grande industria farmaceutica giapponese, la Green Cross. Altri guidarono scuole mediche sostenute dagli USA o lavorarono per il ministero della salute giapponese. Shiro Ishii, in particolare si recò in Maryland per lavorare sulla ricerca della guerra batteriologica.

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